Javier e famiglia

Javier è uno dei ministri della parrocchia e con lui abbiamo passato parecchio tempo ultimamente perché ci riporta gentilmente a casa in macchina dal ritiro domenicale e soprattutto perché martedì lo abbiamo accompagnato nelle varie comunità per le celebrazioni della Virgen de Guadalupe (vedi post 12 dicembre). É un omino piccolino ma dalle molte qualità, che lunedì, vigilia della festa, si è unito ad un gruppo di antorchistas ciclisti, facendosi 180km da Valladolid a Cancun, per far loro vivere il pellegrinaggio come tale e non come una semplice avventura. È sposato con MariaElena entrambi da piccoli vivevano in una zona Maya, parlando quindi Maya in casa, e impararono lo spagnolo solo a scuola; ancora adesso qualcosa rimane, soprattutto nella parlata della moglie, che, come ci eravamo già accorti, è più difficile da comprendere per l'accento, la pronuncia e l'intonazione: per lei la lingua principale è ancora il Maya; mentre eravamo insieme a loro in macchina, poi li abbiamo sentiti parlare un altra lingua: ci hanno confermato che era Maya, che usano spesso tra loro due.
Siamo anche stati a pranzo (per noi un secondo pranzo, visto che già Marta ci aveva sfamato, ma Mattia ha onorato lo stesso...) a casa loro, per interessarci al figlio 14enne, Max, un ragazzo con una storia particolare: tre anni fa si ammalò per un'infezione del midollo che lo paralizzò completamente; ma poi come per miracolo iniziò a migliorare e ora ha recuperato quasi completamente: solo rimane un deficit a livello del piede che è “cadente”, cioè quando cammina la punta non si alza. Il problema si potrebbe risolvere facilmente con una ortesi. L'altro giorno siamo andati qui in una sanitaria ortopedica che ci ha mostrato alcune cose, che però sono simili, ma non uguali a quello che stavamo cercando e in più sono molto costose! Ora in internet abbiamo trovato informazioni e foto su altri ausili e cercheremo quindi qui e in Italia per trovare la soluzione migliore in modo da farglieli avere.

Nessun commento: