Dall'Italia al Messico, passando per la Francia

Questa è la storia del poliglotta Alessio un simpatico signore, molto gentile, che abbiamo conosciuto alla Ciudad, dove presta servizio di volontariato il martedì e il venerdì, visto che ora è in pensione nonostante sia ancora giovane (ha esattamente l'età delle nostre care mamme). Un giorno vedendoci allontanarci a piedi verso l'uscita ci ha offerto un passaggio, cosa che da allora sfruttiamo alla grande, e durante il tragitto, partendo da un improvviso passaggio dal suo normale spagnolo a uno scambio di battute in italiano, abbiamo scoperto che imparò la nostra lingua in Italia, dove soggiornò non per lavoro o studio, ma perché è proprio italiano! Sì, però dopo esser nato vicino a Como visse lì solo cinque anni, sufficienti per far sedimentare la lingua, che comunque utilizzò in casa anche all'inizio della “fase successiva”: gli 8 anni in Francia, dove fece le elementari, imparando così il francese, che usò poi anche in Messico, visto che quando si trasferirono nuovamente, a Città del Messico frequentò la scuola francese. Tutti questi spostamenti erano dovuti all'attività del padre, stampatore tessile (“ah, la grande tradizione italiana dell'industria tessile!”), mandato a “fare scuola”, ad insegnare a usare la prima stampatrice del Messico. Lui prima lavorò sulle orme del padre, poi tornò al suo campo di studi, meccanica, poi passò alle costruzioni... Intanto trovò moglie, si trasferì a Cancun e, a parte per due settimane di vacanza all'interno di un tour europeo di due mesi come ha fatto qualche estate fa, di tornare in Italia proprio non ne ha voglia. Ora fa qualche lavoretto ogni tanto e appunto dedica due mattine all'Hogar, per stare un po' con i malati e per insegnare francese alle madri, quando queste hanno tempo.

Grazie Alessio per i passaggi e le chiacchierate in italiano!

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