In giro per comunità


Martedì 12 quindi il programma ci propone di seguire Javier nelle celebrazioni che terrà in alcune comunità. La cosa strana è che nonostante sia una festività importantissima e molto sentita, non è festa nazionale (come per noi in dicembre è l'Immacolata, e neanche questa lo è, qui), per cui bambini e ragazzi vanno a scuola, i negozi sono aperti, la gente va a lavorare. Così alle messe troviamo solo donne, bambini piccoli e bambini che vanno a scuola nell'altro turno, visto che ce n'è uno al mattino e uno al pomeriggio.
La prima tappa è Valle Verde, che di verde ha molto ma di “valle”, con la connotazione classica di luogo piacevole e bello, ha invece ben poco: è senza dubbio la region più disagiata della parrocchia: anche altre sono povere, ma qui le case in cemento sono rare, stanno crescendo solo ora, regna il disordine, la spazzatura è ovunque e in generale si vede che la gente ha ben meno che nelle altre. Comunque, già la descrivemmo, e già ci stiamo abituando. Tornando al motivo della visita, sotto un bel sole cocente che sbuca dopo la pioggia, cogliendoci abbastanza impreparati, partecipiamo alla processione con immagini e canti della Virgen dall'ingresso della colonia alla capilla, e qui, in questo luogo piccolo ma decente, alla celebrazione di Javier, che messa vera e propria non è perché non celebra l'eucarestia ma solo la liturgia della parola e la comunione.

Da Valle Verde si passa alla contigua Avante, ma senza tornare sulla strada principale, il che prevede prendere una strada di collegamento che si rivela decisamente impervia per la piccola Opel Corsa mascherata da Chevy (qui le auto Opel sono Chevrolet) di Javier, che fatica alquanto a superare i laghi che si sono creati negli avvallamenti. Ad ogni modo dopo 20 minuti superiamo quel mezzo chilometro scarso che ci separa da Avante e raggiungiamo la capilla. La processione è gia partita, poco dopo arriva e altra celebrazione, seguita da pranzo offerto con i lauti avanzi della festa della notte precedente e servito in un capanno a fianco alla chiesa. Questa colonia è leggermente meglio di Valle Verde, più cemento e meno miseria evidente, ma sempre presente.
Torniamo a casa, per poi ripartire due ore dopo alla volta di Colonia Mèxico, che sorprende ancor di più grazie all'oscurità: un centinaio di metri dopo aver imboccato la strada di ingresso le luci spariscono e quelle dell'auto illuminano solo la natura che cresce selvaggia ai lati della pista piena di buche. Qui e là, di quando in quando, spunta una casa, il più delle volte neanche troppo misera, ma non c'è nessun agglomerato, niente che si possa chiamare villaggio. Non hanno corrente, non hanno acqua, si arrangiano con generatori e pozzi, ma nel complesso sembrano stare meglio che a Valle Verde, anche se sono ben lontani dal centro, perché gli autobus lì non arrivano, si fermano mezzo chilometro prima dell'entrata, e la colonia si estende parecchio in lungo. La capilla è grande, in legno con tetto in lamiera, che verso la fine comincia a risuonare con la pioggia che ricomincia a bagnare Cancun. Il generatore che fornisce luce viene portato sotto il tetto in tutta fretta e si capisce perché prima stava fuori: il rumore è assordante, per fortuna la celebrazione è quasi finita! Anche qui si conclude con cenetta tutti insieme, in piedi sotto la lamiera che ci ripara: è proprio bello celebrare in queste comunità piccole, sentendosi come in famiglia, con semplicità e unione.

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