Lunedí 10 agosto, mattina,
qualcuno é al lavoro, qualcun altro a casa.
Arriva della corrispondenza per
Mattia, da firmare,
Elena riceve. Papá piú tardi chiama a casa e mamma comunica.
Mattia fa finta di niente, vedremo cos'é, ma sa...
Elena non resiste, apre.
Papá torna a casa e
mogliettina pare contenta, seppure ancora incredula: "ma, ma tu, hai comprato i biglietti?!?"
Sí, dopo l'apoteosi di
Croke Park non si poteva far perdere a una regina un simile spettacolo, per cui
papáMattia ha organizzato una mini fuga di coppia: approfittando della visita di
nonnaChiara sabato 15 mattina i due genitori abbandonano il pargolo nelle sue fide mani (o meglio scappano prima che si svegli) e volano alla volta di
London!
Giunti in centro dopo macchina, aereo e bus, si gustano una ottima giornata di sole passeggiando tra gli amati parchi londinesi, da
Regent's a
Queen Mary, da
Hyde a
Kensigton: picnic sull'erba, riposini abbronzanti e ristoratori, gara di triathlon dentro e lungo la
Serpentine (da spettatori!), rigenerante bagnetto (per i piedi) nella
Princess Diana's Memorial Fountain, saluto d'obbligo a
Peter (
Pan), merenda tra le fontane... bella vita, insomma!
Nel tardo pomeriggio, dopo un utilizzo sciccoso della metropolitana (due fermate in un senso, indietro di un'altra solo per una capatina a
Oxford Circus per gustarsi i
waffle che avevano addocchiato in mattinata) i due si dirigono verso il concerto, con peró deviazione immancabile per
Abbey Road, in pellegrinaggio al famoso attraversamento reso celebre dai
Fab Four 40 anni fa (per la cronaca giusto la settimana prima si celebrava l'anniversario della celeberrima foto, mentre anniversario dell'album é a settembre, siete pronti?).
Qualche altra stazione di
underground e si arriva a destinazione: il mitico
Wembley Stadium, per quanto ricostruito pochi anni fa. La fiumana di spettatori scorre verso quel tempio del calcio, ora divenuto pista di atterraggio della "
space station", il mastodontico e futuristico palco che rende il concerto eccezionale anche dalle tribune, dove appunto trovano posto i due leoncini. Sí, perché il senso della gita é proprio quello: se
ReginaEle aveva dovuto rinunciare a
Dublin per l'ingombrante panza che avrebbe creato problemi durante la lunga giornata di coda e le successive ore di concerto in piedi, qui invece si é potuto arrivare in serata e stare seduti comodi, con i bagni vicini!
Lo stare seduti ha comportato qualche problema a
Mattia, che nelle prime canzoni ha dovuto aggrapparsi alla sedia per resistere, ma per fortuna dopo un po' anche il tranquillo pubblico degli spalti si é svegliato e il reduce del prato di
Verona-ReggioEmilia-Vienna-Vienna-Dublino ha potuto finalmente alzarsi e lasciarsi andare, per quanto possibile in tribuna, per il resto della serata. Ma davvero lo show era fantastico pure dall'alto e le meraviglie del palco si apprezzavano pure meglio. Un'esperienza parecchio diversa per entrambi, visto che anche Elena si ricordava bene l'atmosfera del prato di Vienna, ma comunque emozionante: concerto strepitoso, band in gran forma, 88000 persone che cantano
I Still Haven't Found, ottima scaletta e soprattutto il gusto di viverlo insieme!
E una volta usciti, incontro con i colleghi esuli
Ambra e
Antonio, residenti a
Staines, sobborgo a ovest di
Londra, anche detti queivigliacchichelavoranoperBlackBerryesenzaessereappassionatisibeccanoibigliettigratisperilconcerto.
Nonostante l'invidia furente, li salutiamo con piacere e ci facciamo una lunga chiacchierata mentre gentilmente si sciroppano il traffico notturno londinese per portarci alla fermata del bus per l'aereoporto. La conversazione é talmente piacevole che
A&A fingono di perdersi per la
city nonostante il
BlackBerry-GPS pur di protrarla il piú a lungo possibile e se non fosse che quel pignolo di
Mattia tira fuori la cartina e li guida a destinazione i 4 sarebbero ancora immersi in racconti vari. Purtroppo era la prima volta che
Principino veniva lasciato cosí a lungo (26 ore), per cui la vacanza era programmata per essere il piú breve possibile e l'ospitalitá della famiglia
Epifani é stata rifiutata, dandoci appuntamento, in
Inghilterra o
Irlanda, a piú avanti, quando saremo ancora di piú (anche il loro
Tobia aspetta un aiutante per stancarli meglio).
E cosí altro giro di bus, che al ritorno sembra addirittura troppo corto (si dormiva alla grande), qualche ora in aereoporto a
Stansted, dormendo quel che si puó, poi altro sonnellino in aereo, salasso al parcheggio di
Cork (24 ore e 33 minuti = paghi 2gg) e arrivo a casa per riabbracciare
Michele appena svegliato e ringraziare caldamente
nonnaChiara per la giornata regalataci, con con una succulenta Irish breakfast.
Ah, e
Principino é stato bravissimo, come ci si aspettava visto il feeling che ha con la nonna! (potevamo stare via di piú...)
qualche foto a breve