che mondo!

Tra le varie notizie di questi giorni, si scopre che gli indiani vanno sulla luna, o meglio, per chiarire, l'India ha lanciato una navicella, senza equipaggio, diretta appunto all'amato satellite.
Il commento che sorge spontaneo è:
MA PERCHE'?
Con quasi un miliardo di persone a cui badare, di cui un quarto probabilmente in condizioni subumane, che ******* serve mandare la navicella sulla luna: vogliono trovare spazio per la popolazione in esubero?
Non che il resto dell'esplorazione spaziale appaia tanto più ragionevole o eticamente valido, assolutamente no, però quando ci si mette l'India fa ancora più ridere, o piangere: sono comunque 40 anni indietro rispetto agli yankee e cosa abbiano da scoprire su quel pezzo di roccia non lo sapranno neache loro... Ma d'altronde, ricordiamo che oltre al sistema delle caste e a fiumi infestati dai morti o altre meraviglie dell'igiene pubblica, i simpaticoni hanno anche l'atomica!

8 commenti:

Giovanni ha detto...

"Non che il resto dell'esplorazione spaziale appaia tanto più ragionevole o eticamente valido"
Questa non l'ho capita.

Anonimo ha detto...

caro gio,
credo si possa condividere l'idea che, con le spese sostenute anche per un'unica missione spaziale, molta povertà estrema del mondo attuale sarebbe stata eliminata... non lo credi anche tu?
... se fossimo noi, quei poveri?
chiara

Giovanni ha detto...

Cara chiara,
allora anche con i soldi che nel mondo si spendono per la ricerca storica o quella archeologica si potrebbe fare lo stesso. Secondo me è un discorso sbagliato.

AL.O.F.T. ha detto...

Citando il mitico slogan Magnum "Questione di prioritá", mi permetto di dire che credo sarebbe meglio effettivamente fare lo stesso discorso per qualsiasi spesa in ricerca non "utile", cioé escluse quelle in campo medico, finché non si saranno fatti grandi passi avanti nella lotta a fame e povertá: per me finché c'é gente che muore di fame reperti e libri possono rimanere lí.
E comunque é anche questione di livello di spesa: non ho dati alla mano, ma la ricerca storico-archeologica non credo sia nemmemo comparabile a quella spaziale, per cui é un discorso diverso, piú che sbagliato.

Giovanni ha detto...

Caro/a mattia/elena, nel mondo i soldi spesi per la ricerca spaziale penso siano molto meno di quelli spesi per la ricerca storico archeologica, se ci aggiungi poi anche il campo artistico/letterario e dell'educazione... detto questo è proprio dell'altro giorno la notizia che è stato realizzato un cuore artificiale ottimo per i trapianti grazie alle tecnologie sviluppate dalla ricerca spaziale. Secondo te questo non è utile?
La ricerca spaziale permette di conoscere meglio come reagisce il corpo umano in condizioni estreme, permette di scoprire e sperimentare nuovi materiali che contribuiscono decisamente ad avanzamenti scientifici in tutti i campi, si creano posti di lavoro, si contribuisce al progresso dell'umanità, inoltre si fa cultura! E investire in cultura non è mai sbagliato perché si formano le menti e la società del presente e del futuro. Se in Italia siamo arrivati ad avere un PDL al 60% è proprio per il bassissimo livello culturale a cui siamo arrivati. Se dobbiamo lamentarci di soldi spesi male, allora non parliamo dei soldi spesi in cultura e nella scienza, parliamo degli enormi finanziamenti agli eserciti, parliamo dello spreco di soldi nelle guerre, parliamo del liberismo economico e del mondo della finanza.
Ovvio che bisogna pensare anche ai bisogni dei più poveri, ma 1 non si fa semplicemente dando soldi, come insegna il piano Marshall, ci vogliono piani di investimento e soprattutto ci vogliono, dall'altra parte, dei regimi che quantomeno abbiano a cuore i propri cittadini 2 uno Stato ha il dovere di pensare in primo luogo anche ai propri cittadini e mettere da parte la ricerca scientifica vuol (e questo sarebbe il risultato più immediato) condannarsi all'immobilità e, presto alla povertà.
Per una volta che i soldi non sono usati solo per fare altri soldi...

Giovanni ha detto...

Ah, ho visto Wall E, è proprio bello. Mi è piaciuto un sacco. Un bellissimo cartone per bambini, non è esagerato né in un senso (è simpatico, a tratti divertente, ma non sganasciante, non so se mi spiego), né nell'altro (alcuni momenti un po' toccanti, ma mai strappalacrime e melensi), proprio delicato. Secondo me.

AL.O.F.T. ha detto...

W Wall-E! anche a noi, come spiegava un vecchio post, é piaciuto un sacco e ora aspettiamo fine mese per l'uscita in DVD. Come dice Gió proprio bello, adatto ai piccoli, ottimo anche per noi grandi, divertente ma non idiota, intelligente, tema molto valido... EXCELLENT!

AL.O.F.T. ha detto...

Ricerca spaziale... commento finale (non per bloccare la comunicazione, solo per chiarire)
Il problema di questi blog-dibattiti é che non parlandosi direttamente si rischia di non cogliere il punto principale del discorso dei partecipanti e si pensa cosí di essere in disaccordo quando probabilmente si é invece piú o meno sulla stessa linea.
Noi concordiamo in pieno con molti punti di Gioventura:
- la ricerca spaziale puó avere aspetti utili, tra cui eccezionali ricadute mediche;
- il grande spreco, davvero inaccettabile e mostruoso, é quello delle spese militari e le speculazioni finanziarie sono un altro grande male;
- senza cultura non si va avanti
- in Italia la situazione culturale é grave e le conseguenze pure
- i soldi spesi per l'educazione sono fondamentali
- la ricerca in generale é un bene per l'umanitá tutta.
Solo stavamo riflettendo su una questione di prioritá, dettata dal concetto di distribuzione della ricchezza: se ci sono stati in cui, a parte la classe politica, la maggioranza della popolazione vive in condizioni inumane (cioé non solo fame e malattie ma anche ignoranza, mancanza di istruzione) e altri stati (o gli stessi, vedi India...) che invece si permettono di spendere cifre a noi difficilmente immaginabili per obiettivi culturalmente (e a lungo termine magari anche materialmente) validi, come la ricerca, pure spaziale, ma non di altrettanto immediata necessitá come l'alimentazione, l'igiene, la salute, l'educazione, le condizioni abitative della gente, o addirittura per obiettivi umanamente inaccettabile e diabolici, come le spese militari o le speculazioni finanziarie, c'e' qualcosa di marcio nel regno dell'uomo.
Per cui se con le risorse (sommariamente definibile come "ricchezza") del pianeta, si riuscisse ad assicurare un livello di vita in linea con gli standard dei diritti umani per TUTTI, nessuno escluso, dei 6 miliardi di umani (e per far ció bisognerebbe tener conto anche della situazioni del mondo animale e vegetale), poi con quello che avanza... vai con la ricerca!
Il concetto é quello che sottolineava Chiara: se fossimo noi i poveri senza assistenza sanitaria, cibo per sopravvivere fino a domani, un tetto... ci servirebbe davvero la ricerca spaziale? Forse sí, in futuro, ma prima per piacere fateci vivere da umani!