REGALI DI NATALE

Ministro dell'Eucarestia: scarseggiando i sacerdoti, servono ministri per celebrare nelle varie comunità e Mattia è stato quindi insignito di questo compito; il bello è che il primo giorno il 24 celebrò già 3 volte, sempre accompagnato dalla mogliettina-corista, le prime due la mattina ad Avante e Valle Verde e la terza alla sera, a El Jordan, con l'emozione di proclamare il vangelo di Natale! (e con il rischio di rompersi la testa contro uno spuntone dei pali del “tetto”: per fortuna solo una cicatrice in mezzo ai capelli..., un po' come da piccolo, mamma (foto in bianco e nero), ma senza bisogno di punti)

Obispo: no, non è diventato anche vescovo! Il regalo è Pedro Pablo, che si dimostra sempre più gentile, venendo apposta per noi la mattina del 24 a Fatima, ma noi eravamo a celebrare in giro. Ci lascia un sacchetto con alcuni doni, per i quali lo ringraziamo vivamente il 25, quando alla Ciudad de la Alegrìa celebra una bella messa di Natale, arricchita dalla prima comunione di 6 adulti ospiti dell'Hogar Cafarnaum e dal rinnovo del noviziato di Sor Esperanza, che tra 6 mesi potrà così professare i voti.

Ahijado (Figlioccio): tra questi 6 comunicandi c'era anche Carmelo, il paziente più costante di Elena, un signore di oltre 60 anni, di cui ora siamo padrini di comunione! A lui le nostre preghiere perché possa sentire la gioia di quel giorno ad ogni comunione e perché trovi nel Signore la forza per affrontare la vita con serenità e coraggio.

DVD: i due missionarietti si sono regalati CARS, in inglese e spagnolo, con tanto di nuovo cortometraggio “Mater and the Ghost Light”, così Martedì 26 sera cinema Leoni, seduti sul letto, con il fedele notebook sulle gambe.

Chichen Itza (pronuncia "cicèn izà", traduzione dal maya: “sul bordo del pozzo degli Itza”): mercoledì 27 viaggio di puro turismo con tour organizzato (come prima volta va bene così, e inoltre era molto valido e economico, meglio che andando in pullman o noleggiando un auto), che ci ha portato a vederesolodalpullman (il brutto appunto del “tour”) Valladolid, che avrebbe una splendida cattedrale francescana del 16° secolo, la terza più antica d'America (sarà per un'altra volta); poi sosta al meraviglioso cenote (laghetto di origine carsica, tipico dello Yucatan, penisola con acque sotterranee più che superficiali) di Ik-Kil, per un sensazionale bagno in acqua dolce illuminata dalla luce che scende dall'alto della grotta; infine il clou, visita guidata, da un appassionato studioso che ci ha proposto anche le ultime teorie a riguardo, del sito archeologico Maya-Tolteco, con la grande piramide di Kukulkàn, che all'equinozio crea l'effetto luminoso del serpente che ne discende i gradini, l' Observatorio Caracol (spirale, dalle sue scale) che invece vede la luce attraversarlo da porta a porta al solstizio, e molte altre affascinanti rovine, tra cui lo sferisterio (campo da pelota), oltre al cenote dove gettavano i sacrifici umani. Sorpresa: chi incontrammo in giro per Chichen? Padre John & co., che si erano presi due giorni di vacanza!

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