Elezioni

Riceveremo molte critiche, per cui cominciamo con l'arringa difensiva...
Partiamo dai fatti:
NON VOTIAMO!
Proprio cosi', Mattia ha gia' fatto domanda di iscrizione all'AIRE (associazione italiani residenti all'estero) e avrebbe quindi potuto votare da qui, mentre Elena magari avrebbe potuto anticipare di qualche giorno questo viaggio a PD per far coincidere le date, ma abbiamo scelto di no (anche se non e' che sarebbe stato facile, perche' non e' detto che la burocrazia abbia gia' sistemato tutto per Mattia e teoricamente avremmo avuto Elena Ferrara in visita qui fino ad oggi, quindi Elena non sarebbe tornata in Italia prima...).
Cerchiamo di motivare questa scelta:
- innanzitutto come italiani all'estero (Mattia quasi ufficialmente, Elena dall'autunno), non dovremmo avere nemmeno diritto a votare per l'Italia, visto che non paghiamo li' le tasse e l'aspetto economico e' la base di ogni scelta politica.
- fermare Berlusconi? Certo, saremmo d'accordo, ma... dovevano farlo in questi due anni, non hanno cambiato niente, per cui, per assurdo, si sono dimostrati allo stesso livello, non meritano piu' la nostra fiducia
- scegliere il male minore? Si', ma allora sempre male e', per cui dopo un po' basta, uno si stufa di scegliere cio' che non piace, in cui non crede piu'
- i politici di sinistra ci hanno deluso per questi due anni buttati, appunto per non aver combattuto i danni passati e il rischio futuro di berlusconismo (niente risoluzione di: conflitto di interessi, reati cancellati, legge elettorale orribile...), perche' si sono dimostrati uguale agli altri (interessi privati, attaccamento alla poltrona, ai privilegi politici), per non aver saputo seguire il programma, per aver dato piu' importanza ad aspetti secondari (pacs&co) che a quelli fondamentali, per non aver inserito in quello stesso programma faccende fondamentali come l'Afghanistan, su cui poi si sono dimostrati troppo filoamericani e poco radicali, oltre che appunto impreparati
- come fa notare la BBC (a volte fa bene guardare la nostra politica con occhi stranieri, certo con minor approfondimento ma con distacco e una visione piu' generale, semplificata) come programma alla fin fine si assomigliano tutti, PD e PL entrambi propongono meno tasse, salari e pensioni piu' alte... allora perche' votarli? Per questioni etiche? Ma di questo abbiamo gia' discusso...
- delusione generale e inaffezione per la politica italiana, al 62esimo governo in 63 anni
- e il PD? grande ventata di novita' o ennesima dimostrazione, durante la sua creazione, di interessi partitici piu' che volonta' di fare qualcosa di buono
- l'unico barlume di speranza era, ma lo abbiamo scoperto tardi, visto che ormai avevamo abbandonato ogni interesse, il programma rivoluzionario di Ferrando (??? scusate l'impreparazione) con espropri, cancellazione mutui e nazionalizzazioni: questo si' che e' proporre qualcosa di nuovo! Purtroppo e' pura follia sperare in un minimo di successo, ma se non fosse per tutti gli altri motivi, ma soprattutto il fatto di non sentirci ormai piu' parte di quelle faccende, sarebbe valsa la pena di votarlo.

Per cui, scusate la delusione che provocheremo in tutti quelli che si sentiranno privati di due voti utili alla causa, ma e' una scelta meditata e convinta.
Rivoluzione o niente (e per adesso ce ne siamo andati, per cui se volete fatevela voi! O andatevene anche voi!)

14 commenti:

Venezuela E & E ha detto...

io invece ho votato dal Venezuela e ne sono fiero, ha votato anche Elisabetta. il non pagare le tasse non è un criterio, a mio avviso, valido. la cittadinanza è un fatto di "sangue" ed appartenenza ed io come italiano sento di dover dire la mia anche se fuori dal mio paese.

la vittoria di Berlusconi (che questa volta è drammaticamente la vittoria della Lega) è una tragedia, perchè nell'uguaglianza dei difetti da quella parte regna molto di più il disinteresse per gli altri, il valore dal capitale sull'uomo e le idee razziste ed intolleranti della Lega.

ora ci aspeteranno anni di difficoltà ma si sa, e nella persecuzione che viene fuori la miglior forza.

Riprendiamo le forze ed iniziamo a lottare per contrastere e ribaltare questo governo di ":%&&RF°?§§^&%" che sta per venire e farsi i "classisi fatti suoi"...

HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!!!
Paz y Bien
eugenio

Giovanni ha detto...

A parte il primo punto (che siete italiani all'estero) caro Mattia e cara Elena, non condivido per niente la vostra scelta, in ogni caso sembra che ve ne siate andati dall'Italia giusto in tempo.

Giovanni ha detto...

Ma proprio per niente.

chiara ha detto...

Giacomo dice:

già parlatone, già capito, già condiviso il punto fondamentale degli italiani all'estero.
Per il resto, no. Io a votare ci sono andato e ci andrei di nuovo e di nuovo. Sarei andato a votare a ripetizione, se me l'avessero permesso, a dare personalmente i tre milioni di voti che sarebbero serviti per salvare questo paese. Italiani all'estero? spacciatevi per spagnoli, svizzeri o maltesi, fate finta di non avere a che fare con noi, popolo che al 47% crede che gli eroi siano i mafiosi. Ce lo meritiamo, ci meritiamo i rifiuti e lo sdegno d'Europa. Che popolo vergognoso. Ora camminando per strada saprò che metà di quelli che vedo sono vergognosi complici di un vergognoso criminale. Veltroni almeno a parole è onesto e "buono", Berlusconi è orribile persino in ciò che dice. Che tristezza
Giacomo

Giovanni ha detto...

Ps il mio voto non l'ho dato al PD per impedire a Berlusconi di vincere, ma perché il PD è un partito veramente nuovo, con un modo di fare politica totalmente diverso da quello che si è mostrato negli ultimi 15 anni e perché ha un programma serio e moderno per la rinascita dell'Italia. Insomma ho votato PD perché ci credevo e ci credo tutt'ora (si scrive con l'apostrofo?)

Smart ha detto...

d'accordissimo con Giovanni, votato PD perchè sembra (anche se temo di essere contraddetto dai fatti) qualcosa di nuovo, di moderno, di efficiente, quanto omogeneo, senza mille voci discordi al suo interno.

E infine non votare significa dire "me ne frego, signori, decidete voi". Vuoi veramente delegare a loro la decisione sul tuo futuro? Perchè anche se in maniera un po' defilata riguarda ancora anche il tuo futuro.

AL.O.F.T. ha detto...

Sapevamo che la nostra scelta non sarebbe stata condivisa, soprattutto con la prospettiva poi verificatasi di un ritorno dello squallore.
Comunque davvero io non avrei votato volentieri nessuno dopo lo scempio di questi ultimi due anni di governo: il ritorno di Berlusconi e' stato causato proprio da quelli che avremmo dovuto votare per evitarlo... un po' assurdo, no?
E ora piu' di prima sono felice di non essere piu' li' perche' qualcuno ha detto una volta che ogni popolo ha i governanti che si merita e come dice Giacomo dev'essere ben triste vivere a fianco di quel 47% che ha scelto lo squallore...
Condoglianze a tutti, soprattutto per la scomparsa della sinistra "vera" dal panorama politico italiano
Vi rimangono 2 possibilita':
1) andarvene (qui in Irlanda siete i benvenuti!)
2)fare un po' di soldi cosi' poi potrete permettervi di fare un po' qualsiasi cosa visto che probabilmente a breve sara' legale qualsiasi illegalita' per chi ha un patrimonio sufficientemente alto...

AL.O.F.T. ha detto...

Ad ogni modo, tutto il rispetto per voi che riuscite ancora a credere nella politica e a sperare e che lo dimostrate con il voto: tolta quella "estera", mi rendo conto di essere piu' debole essendomi lasciato vincere da sconforto e delusione. Quindi complimenti e soprattutto auguri per il futuro! E tanta pazienza per sopportare i vicini...

AL.O.F.T. ha detto...

Caro Greatmoranda, purtroppo il mio non-voto e' stato proprio dettato dalla considerazione, amara e sconfortante, che fanno lo stesso quello che vogliono: due anni fa li ho votati perche' dovevano salvarci dallo squallore, ma non solo non lo hanno fatto ma in qualche modo si sono dimostrati poco meglio e poco diversi. Ecco la ragione della completa disaffezione per la politica, almeno quella italiana attuale...

Giovanni ha detto...

Scrisse Max Frisch che una persona che non prende parte alla vita politica ha già fatto la sua scelta politica che voleva risparmiarsi: sta servendo la parte più forte.

Scrisse De Gregori:
E poi ti dicono: "tutti sono uguali
tutti rubano alla stessa maniera",
ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa
quando viene la sera.
Però la Storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la Storia entro dentro le case e le brucia,
la Storia dà torto e dà ragione.

Staremo a vedere.

Sofia ha detto...

Vedi Mattia,
in quanto uomo avente diritti e doveri hai fatto una scelta, quella di non votare,scelta per lo più non condivisa. Cosi,la sinistra,in quanto maggioranza ha dovuto fare delle scelte impopolari per cercare di arginare una situazione già tragica e che andrà via via peggiorando..e questo anche "grazie"al non voto o al voto dato al Pdl per delusione..anch'io sono rimasta delusa dalla sinistra,ma era impensabile che in due anni potesse risolvere i problemi creati da anni e anni di mal governo..gli uomini i miracoli non li possono fare.
Per quanto mi riguarda il voto è prima di tutto un dovere e poi un diritto. Intendo quello che qualcuno ha già detto prima, non votare significa dire me ne frego,me ne frego di me,nel senso,tanto la cosa mi tocca relativamente non vivendo li, ma me ne frego sopratutto di quelli che verranno,di quelli che lì ci stanno. Perchè nonostante ti senta cosi poco italiano, sei e sarai sempre figlio di questa terra con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, proprio cosi come sei figlio dei tuoi genitori.
Io sono fiera di essere andata a votare,sono fiera dei miei amici che sono tornati dall'estero,perchè in erasmus,solo per votare..sono fiera di essere figlia di una terra cosi bella, ma mi vergogno di avere dei politici del genere!e sono sconsolata all’idea che così tanta gente abbia votato per la Lega e per il PdL.. speravo che il PD potesse avere l 'opportunità di dimostrare che qualcosa di buono c’era,nei programmi e nei metodi per applicarli, e ora invece sono preoccupata dalla vittoria di persone che vogliono cambiare i libri di storia e basano il loro potere sull'illeggittimità e sul razzismo.
Protestiamo perchè in certi Paesi ci sono dittature e non hanno possibilità di scelta,noi che abbiamo questa possibilità,non la sfruttiamo. Per quanto mi riguarda un non voto equivale ad una non scelta, e se non ci impegnamo noi a cambiare la realtà delle cose, (che per noi ormai saranno cosi, ma potrebbero essere diverse per chi verrà dopo, per i nostri figli,per i nostri nipoti)allora beh siamo spacciati.
Questo comunque è solo il mio modesto parere.
Saluti.
Sofia.

Giovanni ha detto...

Pps: Volevo solo aggiungere una cosa al discorso rivoluzione: intanto che non esistono rivoluzioni di popolo, non ce ne sono mai state, sono sempre state fatte da élites più o meno colte. In secondo luogo nessuna rivoluzione politica ha mai portato a un grosso miglioramento della società e penso a quella francese, a quella russa, a quella cubana, il popolo è sempre caduto, come si suol dire, dalla padella alla brace.

AL.O.F.T. ha detto...

Dai, non perdiamo anche il gusto di sognare le rivoluzioni!
E poi anche se dopo sono andate male, le rivoluzioni citate non sono state negative in assoluto: quella francese era guidata da alti ideali e la creazione di uno stato nuovo, non nobiliare non è mica una cosa da poco, peccato che poi siano caduti nel Terrore e nel Bonapartismo; allo stesso modo abbattere il potere zarista con il sogno di uno stato comunista è stato un grande risultato, peccato che sia arrivato lo Stalinismo e comunque forse non era il paese più facile per un esperimento così avanzato; e per la Cuba privata di alcuni diritti umani non bisogna dimenticare i risultati raggiunti e il fatto innegabile che non sapremo mai come sarebbe andata, ma è facile immaginare che sarebbe stato molto meglio, senza l'odioso embargo statunitense. Tornando a noi ovviamente non si parlava di rivoluzioni del genere, però non credo che il PD come novità sia sufficiente a cambiare le cose: purtroppo la politica non solo italiana ma di buona parte del mondo è ormai un'entità a se stante, lontana dal "popolo" e servirebbero un sacco di cambiamenti appunto "rivoluzionari" ma nel senso di grossi, basilari. E so benissimo che bisognerebbe impegnarsi a farli e non semplicemente non votare, ma al momento questo è quello che potevo e mi sentivo di fare. Comunque, teoricamente, se anzichè una scelta di protesta personale fosse una mossa di massa (ah ah) il non voto sarebbe appunto "rivoluzionario": come per dire non ci stiamo più a questo gioco della finta democrazia.

AL.O.F.T. ha detto...

Vorrei sottolineare che la mia scelta di non votare non era quello che mi aspettavo faceste tutti voi e anzi capisco benissimo l'entusiasmo con cui avete partecipato alle elezioni e di conseguenza criticato chi se ne è astenuto e addirittura mi fa davvero piacere vedere questo entusiasmo in gente giovane come GiacomoGiovanniSofia. Purtroppo io data anche l'età più veneranda l'ho perso anche perchè come già detto ne avevo investito tanto per le ultime elezioni e la delusione è stata di conseguenza assai pesante.
Detto ciò, mi difendo da alcuni commenti dicendo che votare non è e non sarà mai un dovere perchè la cosa bella è appunto la possibilità di scegliere e io scelgo di non dare il mio voto a nessuno se non c'è nessuno da cui mi sento rappresentato, altrimenti sarebbe un voto non del tutto vero, scegliere solo perchè si "deve". Io quelli là non li volevo votare perchè non mi piacciono e ovviamente come detto ha influito parecchio il fatto di non sentirmi più toccato, per cui è stato più facile seguire questo principio senza preoccuparsi troppo delle conseguenze, il ritorno del mona. Poi sul giustificare la sinistra con il fatto che non poteva fare i miracoli proprio non sono d'accordo: non si trattava assolutamente di miracoli, ma di priorità non prese in considerazione e ripeto che è colpa loro se è tornato il pagliaccio. E per concludere non mi sento assolutamente legato per sempre a quella terra, mi sento molto più cittadino del mondo che italiano (mi piacerebbe poter votare per le politiche statunitensi, allora, visto che decidono il destino del mondo) e uno dei motivi per cui sognavo da tempo di vivere in un altro stato è proprio il disgusto per la politica italiana e per tanti altri aspetti, per i quali non trovo l'Italia un paese in generale così bello. Io non so mica se ci terrei che i miei figli o nipoti vivessero in Italia, a meno di cambiamenti sostanziali, per cui proprio non mi sento di aver trascurato il loro futuro o che. è molto semplice: non voglio più avere niente a che fare a livello politico con quel paese e mi sento di poterlo fare perchè non ci vivo più! Volete lottare per migliorarlo? Tutto la mia stima e i miei migliori auguri, sinceramente!